È arrivato il momento del tuo filo, ma tu non ci sei più.
Conobbi Costanza nell’estate del ’98 a Milano Marittima, in vacanza con mia nonna.
Quell’anno mi dissero che dovevo fingere di avere un anno in meno per pagare di meno l’albergo, ed io mi sentivo ladra e bugiarda.
Giocai con lei per tutta la vacanza, con questa ragazzina con gli occhi verdi come un cielo terso, le lentiggini, a cui non potevo dire che eravamo coetanee perché sarebbe stata una rivelazione proibita.
Era già seria, posata e responsabile a 12 anni, quell’estate vegliò su di me in più di un’occasione, io che invece già dimenticavo la zucca spesso e volentieri.
Alla fine dell’estate del ’98 poi io, presa da un rimorso indicibile le confidai che no, non avevo 11 anni… bensì 12.
E lei, con una serietà disarmante mi rispose: ” Si, effettivamente dimostravi proprio 12 anni, me ne ero accorta”.
Quando le chiesi di partecipare a “Non siamo Fiori” mi disse che il suo abito non era altro che quello della sua malattia in quel momento, e se poteva andare bene mi avrebbe mandato un breve video in cui mostrava le sue cicatrici.
Ciao Costanza. A volte ti penso e ricordo quel tuo sorriso nei miei confronti come di accondiscendenza, come a dire, sì sei un po’ fuori di testa, ma in fondo non sei male.
Linda Ferrari https://www.facebook.com/lindaferrari.drunkenrabbit/about